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La cucina salentina. Un motivo in più per visitare Otranto

Il Salento è una terra ricca di profumi e tradizioni, una terra feconda e baciata dal sole, dove il piacere della cucina sana e genuina incontra a tavola l’amore per i sapori veri.

Otranto è una delle città più conosciute e frequentate dai viaggiatori provenienti da tutto il mondo. Qui, nella città che si specchia nel mare, non è difficile lasciarsi tentare dai profumi dei piatti della tradizione salentina.

La gastronomia di questa bella regione è un chiaro esempio di dieta mediterranea nonchè il risultato della naturale selezione ed elaborazione delle abitudini alimentari dei vari colonizzatori che si sono avvicendati nel corso della sua storia.

Passeggiando tra le vie della città non è difficile imbattersi nei tipici ristoranti locali che ripropongono i piatti della tradizione e che, pur utilizzando ingredienti semplici come, legumi, ortaggi e verdure, formaggi, carne e pesce azzurro, propongono menu arricchiti da nuove ispirazioni e grande fantasia.

Uno dei punti di forza della cucina locale è senza dubbio la pasta fresca, che si produce ancora in casa e a mano, secondo tradizione, utilizzando ingredienti semplici (acqua, farina di grano duro, sale, talvolta uova) e viene portata a tavola condita con i prodotti locali.

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L’arte di fare le orecchiette a mano – Ph. Credits tarallicalt.it

Tra le genuinità c’è sicuramente il sapore del pane e di tutti i suoi derivati, come ad esempio le frise. Quest’ultime sono delle piccole pagnottelle, tagliate nel mezzo a metà cottura utilizzando una corda, che poi vengono biscottate. A tavola vanno servite dopo averle inumidite in acqua e condite con olio, sale, pomodoro fresco e origano. Una ricetta semplice e originale che si tramanda da decenni e non stanca mai di deliziare i palati di chi, per curiosità sceglie questo piatto fresco, leggero e veloce dopo una intensa giornata al mare.

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Frise al pomodoro – Ph. Credits salento.com

Tipica del Salento è anche la puccia, famosissima pagnottella di grano duro con olive nere non denocciolate.

Sardine, viole, pupiddhi, sono molto apprezzati se serviti infarinati e fritti. Il polipo in pignata, e la “scapece”, fanno innamorare anche i palati più esigenti e riempiono gli occhi di chi si trova di fronte a questo ricco piatto di piccolissimi pesci argentini, disposti su di un letto di pane grattugiato, condito con aceto e zafferano.

I dolci sono deliziosi e vari, se si trascorre qualche giorno in Salento è impossibile resistere alle cartellate, purceddhuzzi, mustazzoli, pasticciotti.

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Pasticciotto salentino

Olio d’oliva, come il vino, è una delle voci principali dei prodotti dell’ agricoltura salentina. L’olio del Salento é considerato il prodotto principe della dieta mediterranea grazie alle eccezionali caratteristiche organolettiche, e agli innumerevoli effetti positivi sull’organismo.

Per accompagnare un menu degno di nota, non resta che scegliere un buon vino. Nel Salento si producono vini rossi, bianchi e rosati di ottima qualità.

Si contano otto DOC: Leverano, l’Alezio, il Copertino, il Galatina, il Matino, il Nardò, il Salice Salentino e lo Squinzano, che sono i nomi più famosi di una produzione molto più vasta e variegata.

Da sottolineare che, tra i vitigni più importanti del Salento c’è il Negroamaro, uno dei vitigni più antichi del sud Italia, dal quali si ricavano i migliori vini rossi e rosati della nazione. Al Negroamaro si aggiungono il Malvasia bianca e nera, l’Aleatico, ovvero un vitigno dal quale si produce un vino dolce e liquoroso e il Primitivo.

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Baia dei Turchi, la bellezza disarmante delle spiagge di Otranto

Uno dei motivi che spinge migliaia di persone a riversarsi sulla costiera adriatica della Puglia, è senza dubbio lo splendore del suo mare cristallino incontaminato.

Percorrendo la costa adriatica nei pressi della città di Otranto, non è difficile imbattersi in panorami naturali dal fascino caraibico che presentano al visitatore scenari di una bellezza disarmante. Uno dei luoghi più apprezzati e famosi tra i viaggiatori provenienti da tutto il mondo, è senza dubbio la Baia dei Turchi.

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Baia dei Turchi –
Otranto – Ph. Credits urkaonline.it

Collocata a soli 7 km a nord dalla città di Otranto, è il luogo del probabile sbarco dell’esercito turco durante l’assedio alla città nel 1480.
Nascosta da una pineta e dalla fitta macchia mediterranea, Baia dei Turchi richiede qualche minuto di cammino per essere scoperta, con l’assoluta certezza di regalare al visitatore un momento di meraviglia e stupore al suo arrivo. Una lingua di sabbia fine e bianca, e una la ricca vegetazione mediterranea, fanno da cornice ad un mare trasparente che non ha paura di mostrare tutto il suo fascino della purezza della sua acqua e dei suoi fondali.

Qui siamo nel Parco Naturale dei Laghi Alimini, una riserva che dà il nome all’intera zona a cui è riconosciuta una rilevante importanza naturalistica. Si tratta di un luogo d’interesse nazionale che comprende anche due famosissimi bacini d’acqua, rispettivamente uno salato e l’altro dolce che si trovano poco distanti da questa stessa baia.

Baia dei Turchi è una delle principali attrazioni sul litorale nord di Otranto, nonchè una tappa obbligatoria per gli amanti della natura. Una spiaggia dall’inestimabile valore paesaggistico tanto da essere stata inserita dal Fondo per l’Ambiente Italiano, nell’elenco dei 100 posti da salvaguardare in Italia, aprendo una intensa disputa sulla costruzione degli stabilimenti balneari privati.

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Baia dei Turchi – Otranto

Ad oggi, una parte della baia è lasciata ad uso libero e una parte è invece stata destinata a stabilimenti privati che offrono le principali comodità a chi intende trascorrere una giornata in questo fantastico posto.

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Il Castello Aragonese di Otranto. Un patrimonio da scoprire

Il Castello Aragonese della Città di Otranto, è una costruzione risalente al XV Secolo.

Aperto alle visite del pubblico, è una delle principali attrazioni del centro storico di questa splendida città del sud.

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Castello Aragonese di Otranto – Ph. Credits icastelli.it

La storia del Castello Aragonese

Il Castello di Otranto fu eretto dal Re di Napoli Ferdinando d’Aragona tra il 1485 ed il 1498, sui resti di un fortino preesistente risalente all’epoca Bizantina.
L’idea di dar vita a questa magnifica costruzione nacque a seguito dell’invasione turca della città di Otranto, nell’anno 1480 che aveva portato alla distruzione dell’apparato difensivo della città palesandone l’inadeguatezza nel tutelare un centro che si affaccia sul mare.

Danneggiato, riparato e ricostruito diverse volte, il forte ha visto costantemente mutare la sua struttura nel corso della storia, fino al definitivo assetto che lo vede ampliato e dotato di torrioni con cannoniere.

Furono gli spagnoli ad erigere poderose mura a protezione del centro cittadino intervallate da tre torri principali: Ippolita, Alfonsina (deve il nome ad Alfonso d’Aragona il liberatore della città) e Duchessa (forse la moglie del duca Alfonso).

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Il Castello si trova nell’angolo sud – ovest della città. Oggi si presenta con una struttura trapezoidale: le tre torri circolari sono poste a tre degli angoli, mentre dal quarto angolo si stacca uno spuntone a forma di lancia che protende verso il mare, si tratta del Bastione detto anche “Punta di diamante“.
Le tre torri insieme al Castello racchiudono e abbracciano l’antico borgo di Otranto.

Il Castello, al suo interno, presenta subito una piazzetta d’ingresso e un ballatoio superiore nel suo perimetro.
Di particolare interesse è la sala triangolare opera dell’architetto Ciro Ciri: essa risulta costituita da un asse longitudinale che sostiene le pareti realizzate con pietre posizionate a spina di pesce, una delle costruzioni di architettura militare più importanti dell’epoca.

Le sale inferiori alla piazzetta sono ricche di scorciatoie, sotterranei e vie di fuga lasciandosi avvolgere dal mistero di una storia da riscoprire e toccare con mano.

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Mura del Castello di Otranto, vista dal lungomare – Ph. Credits infootranto.it

Organizza al meglio il tuo soggiorno ad Otranto, scopri i giorni e gli orari di apertura del Castello Aragonese. Non perdere neanche un minuto, le bellezze del sud ti aspettano!

Otranto e il Salento

Conosciuta e apprezzata ovunque sia per le sue bellezze naturali che per quelle artistiche, la città di Otranto, autentico patrimonio naturale e culturale, è una delle mete più ambite e richieste della penisola salentina.
Le lunghissime distese dorate di sabbia finissima, le vie di un centro storico che racconta storie centenarie, e il calore e autenticità dei suoi abitanti, il tutto immerso nel caratteristico fascino della macchia mediterranea incontaminata, fanno di questa città uno dei borghi più belli e famosi d’Italia.

Il susseguirsi di spiagge e calette naturali, bagnate da acque trasparenti e limpidissime, rendono Otranto una delle città più premiate, ogni anno, con le 5 vele di Legambiente.
Tra queste la Baia dei Turchi, selvaggia ed incontaminata, e raggiungibile solo a piedi, è il luogo dove, secondo la leggenda, sarebbero sbarcati i guerrieri turchi nell’ambito della battaglia di Otranto del XV secolo; la Baia dell’Orte; Punta Palascìa, il punto più orientale dell’Italia e Porto Badisco, luogo in cui, secondo Virgilio nell’Eneide l’eroe Enea vi avrebbe fatto scalo nel suo viaggio in Italia dopo la fuga da Troia.
A Porto Badisco si trova, inoltre la Grotta dei Cervi, che contiene importanti graffiti paleolitici ed è caratterizzata da numerosi anfratti e calette di rara bellezza.

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Otranto – Baia dei Turchi – Ph. Credits otrantooggi.it

Tra le bellezze naturali spiccano poi i Laghi Alimini, a circa 8 km della città, due specchi d’acqua facenti parte dell’Oasi protetta. con un ecosistema che ospita varie specie animali e vegetali e costituiscono una zona proposta come Sito di Importanza Comunitaria europeo, e la Cava Di Bauxite, giacimento di estrazione mineraria in cui si è formato un laghetto verde smeraldo che assieme alle pareti rocciose circostanti, che brillano di un bel rosso intenso, rende il panorama a dir poco straordinario.

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Otranto – Lago di Bauxite – Ph. Credits marcopolo.tv

Ma Otranto non è solo mare né solo spiagge. A Otranto ogni pietra del centro storico, ora ricco di movida e locali suggestivi e mozzafiato, continua a testimoniare la sua storia. Una storia che ancora rivive nelle maestose mura del Castello Aragonese, del XVI secolo che imponente sorge al centro della città, e nella Cattedrale, dove è possibile visitare il più grande pavimento a mosaico al mondo in cui è raffigurato l’originale “albero della vita” e dove, sono racchiuse le reliquie degli 800 martiri di Otranto, umili pescatori otrantini che vennero trucidati dai Turchi e dalle loro armate il 14 agosto del 1480. Ogni anno, in tale data, in occasione dei solenni festeggiamenti per celebrare i Santi Martiri di Otranto, protettori della città, Otranto è vestita a festa con luminarie che accendono di colore le vie principali e le tipiche bancarelle che espongono diversi prodotti, dando vita ad un’atmosfera aria magica e suggestiva che culmina con uno spettacolo pirotecnico di giochi e luci nell’acqua.

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Otranto – il centro storico di sera